l transatlantico di lusso della White Star Line fu costruito nei cantieri Harland & Wolff di Belfast. La capacità di carico di circa 46mila tonnellate, i 269 metri di lunghezza e i 28 metri di larghezza ne facevano la nave più grande del mondo, di poco superiore alla sua gemella, l’Olympic. La stampa riferiva affascinata che la sua lunghezza superava l’altezza delle piramidi o di alcuni grattacieli. I due motori a tripla espansione e le tre eliche le permettevano di raggiungere i 24 nodi – equivalenti a 42,4 chilometri orari – e di compiere il viaggio tra Southampton e New York in 7 giorni.
Il colosso acquatico era sormontato da quattro fumaioli, alti 19 metri e larghi sei; solo tre di essi servivano per l’evacuazione dei fumi, mentre il quarto ventilava la sala macchine. La nave aveva due sistemi di sicurezza: uno scafo composto da un doppio fondo e 16 compartimenti stagni che si chiudevano automaticamente dal ponte di comando. Secondo la rivista specializzata The Shipbuilder, questi dispositivi rendevano il transatlantico «praticamente inaffondabile», in quanto ne assicuravano la galleggiabilità anche se si fossero allagati quattro compartimenti alla volta. Il collegamento tra i diversi piani del gigante era costituito da quattro ascensori, mentre l’installazione di una cabina telegrafica consentiva al Titanic di comunicare con altre navi e con le stazioni di controllo. Queste caratteristiche rendevano la nave una meraviglia ingegneristica agli occhi dei contemporanei.